Swipe to the right

​Dolcetto d'Alba: tutto quello che devi sapere

By Luca Stroppa 15 maggio 2024 185 Views

Il nostro articolo è pensato per spiegarti, nel dettaglio, le principali caratteristiche e la storia della Denominazione Dolcetto d'Alba e le proprietà e le qualità dei vini Dolcetto d'Alba.

Abbiamo raccolto le 10 domande più frequenti ricercate dai consumatori e dagli amanti del vino sul Dolcetto d'Alba. Per ognuna, forniamo una risposta esaustiva che ti permetterà di avere le idee chiare, chiarissime su questa storica Denominazione italiana.

Insomma, qui trovi tutto quello che devi sapere sul Dolcetto d'Alba.

Dolcetto d'Alba: tutto quello che devi sapere

Dolcetto d'Alba: un approfondimento

1️⃣ Che cos'è il Dolcetto d'Alba?

Dolcetto d'Alba è il nome di una delle più importanti Denominazioni del Piemonte. Nello specifico, Dolcetto d'Alba è il nome di una D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) o D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta, nel sistema europeo). Il Dolcetto d'Alba è stato riconosciuto come D.O.C. il 6 luglio del 1974. Quest'anno la D.O.C. Dolcetto d'Alba festeggia i 50 anni dalla sua istituzione! Un traguardo importante che poche altre denominazioni possono vantare e che fa rientrare la D.O.C. Dolcetto d'Alba nella storia dell'enologia italiana. Considera che le prime D.O.C. italiane furono istituite nel 1966.

2️⃣ Quali tipologie di vino sono ammesse dalla D.O.C. Dolcetto d'Alba?

La D.O.C. Dolcetto d'Alba include due specifiche tipologie di vini rossi: il Dolcetto d'Alba in versione base e il Dolcetto d'Alba in versione Superiore, caratterizzato da un periodo di invecchiamento superiore, da un titolo alcolometrico minimo potenziale naturale delle uve e da un titolo alcolometrico minimo totale dei vini al consumo superiori alla versione base (nelle prossime domande approfondiremo la differenza tra le due tipologie).

3️⃣ Qual è il vitigno del Dolcetto d'Alba?

I vini Dolcetto d'Alba, in entrambe le tipologie, devono essere prodotti solo ed esclusivamente da uve del vitigno Dolcetto, una delle varietà a bacca rossa tipiche e storiche delle Langhe e la seconda varietà più diffusa in questa grande regione vitivinicola, seconda solo al Nebbiolo, il re dei vitigni a bacca rossa del Piemonte.

Dolcetto d'Alba: tutto quello che devi sapere

4️⃣ Dove viene prodotto il Dolcetto d'Alba?

Il Dolcetto d'Alba è un vino tipicamente prodotto nelle Langhe, nella parte meridionale del Piemonte. Nello specifico, il Dolcetto d'Alba è prodotto in 35 comuni tra le province di Asti e Cuneo.

In particolare, l'area di produzione comprende tutto il territorio di questi 24 comuni:

Alba, Albaretto della Torre, Arguello, Barolo, Benevello, Borgomale, Bosia, Camo, Castiglione Falletto, Castiglione Tinella, Castino, Cossano Belbo, Grinzane Cavour, Lequio Berria, Mango, Monforte d'Alba, Montelupo Albese, Neviglie, Rocchetta Belbo Rodello, S. Stefano Belbo, Serralunga d'Alba, Sinio, Treiso e Trezzo Tinella. Si aggiunge parte del territorio di questi 11 comuni: Barbaresco, Cherasco, Cortemilia, Narzole, Neive, Novello, La Morra, Roddi, Roddino, Torre Bormida e Verduno.

5️⃣ Dove acquistare i migliori Dolcetto d'Alba?

Acquista qui il Dolcetto d'Alba, direttamente e comodamente dalla nostra enoteca online. Selezioniamo per te i migliori Dolcetto d'Alba sul mercato per rapporto qualità-prezzo.

6️⃣ Cosa differenzia il Dolcetto d'Alba dal Dolcetto d'Alba Superiore?

La differenza tra Dolcetto d'Alba e Dolcetto d'Alba Superiore risiede principalmente nelle norme che ne regolano la produzione e, di conseguenza, nelle proprietà organolettiche dei vini. In particolare, il Dolcetto d'Alba Superiore deve presentare una gradazione alcolica minima superiore al Dolcetto d'Alba base. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo del Dolcetto d'Alba Superiore è di 12,50% vol. mentre per il Dolcetto d'Alba in versione base è di 11,50% vol.

Altra importantissima differenza riguarda il periodo di invecchiamento obbligatorio. Se per il Dolcetto d'Alba NON è previsto alcun periodo obbligatorio di invecchiamento, per il Dolcetto d'Alba Superiore sono previsti 12 mesi di invecchiamento obbligatorio a partire dal 1 novembre dell’anno della vendemmia, con immissione al consumo dal 1 novembre dell’anno successivo a quello della vendemmia. Per questo, i vini Dolcetto d'Alba Superiore presentano, solitamente, una maggiore struttura e una maggiore complessità olfattiva e gustativa.

Dolcetto d'Alba: tutto quello che devi sapere

7️⃣ Che tipo di vino è il Dolcetto d'Alba?

In linea generale, i vini Dolcetto d'Alba presentano un colore rosso rubino con riflessi violacei. Al naso evidenziano freschi profumi fruttati, con note di ciliegia e di prugna, accompagnati da sentori vinosi. Al palato sono decisamente piacevoli, di moderata acidità e gradazione alcolica, di bella freschezza e di ottima beva. Sono vini "giovanili". Tipicissimo il finale ammandorlato.

8️⃣ Cosa abbinare al Dolcetto d'Alba?

Il Dolcetto d'Alba è un vino quotidiano, da tutti i giorni. É un vino versatile che può accompagnare tantissime portate e può essere servito per tutto il pasto. Predilige i salumi e i primi piatti di pasta, oppure ricche minestra di verdure. Da provare con i primi piatti della tradizione piemontese: agnolotti e tajarin su tutti. Ottimo anche con secondi di carne bianca. Ok anche con le carni rosse, purché non troppo strutturate, e i formaggi di media stagionatura.

9️⃣ Perché si chiama Dolcetto d'Alba?

La D.O.C. si chiama Dolcetto d'Alba per riprendere il nome del vitigno, il Dolcetto, dal piemontese "dosset", dolce/morbido, caratteristica delle colline che disegnano il paesaggio delle Langhe, o per riferirsi alla buona concentrazione zuccherina delle uve del vitigno (ricorda che il vino Dolcetto NON è dolce!). Alba, invece, è il nome del comune in provincia di Cuneo, considerata la zona d'elezione del Dolcetto, quindi il comune storico e di riferimento di questa varietà.

1️⃣0️⃣ Quanto può invecchiare il Dolcetto d'Alba?

Questa è una delle domande sul Dolcetto d'Alba più ricercate sul web. Devi sapere che il Dolcetto d'Alba NON è un vino rosso da invecchiamento. Indicativamente, questo vino andrebbe bevuto entro 4-5 anni dall'immissione sul mercato.

Se il nostro articolo ti è piaciuto o ti è stato utile e se vuoi continuare ad avere notizie, aggiornamenti e curiosità sul mondo del vino, iscriviti alla newsletter del vino di Wineshop.it. Tanti contenuti e offerte ti aspettano!

Posted in: Vini d'Italia
  Loading...